Eโ dal 6000 a.C. che gli abitanti dellaย Georgiaย coltivano laย vite, producono ilย vinoย e seppelliscono i tradizionaliย vasi dโargillaย (โkwevriโ o โqvevriโ), isolati allโinterno con uno strato diย ceraย dโapi, in cui conservano ilย vinoย a temperatura delย suolo. Quando vengono riempiti con ilย mosto, i kwevri vengono coperti con un coperchio di legno, e il vino che si forma viene lasciato macerare, a volte anche per anni. Per secoli, i georgiani hanno bevuto, e in alcune zone ancora bevono, il loro vino dalle corna delle mucche (โkantsiโ), appositamente pulite, bollite e lucidate. Reperti storici rinvenuti nel paese, legati alla produzione e alย servizioย del vino, datano anche alย II e III millennio a.C.ย Il cristianesimo e lโuso rituale del vino proseguรฌ la tradizione storica giร presente nel paese. Durante il periodo sovietico iย viniย della Georgia erano preferiti a quelli dellaย Moldavia e della Crimea, le uniche alternative disponibili sul mercato. Negli anni โ80, la campagna antialcolica di Gorbaciov ha portato allโestirpazione di molti vigneti georgiani.
Le cose hanno iniziato a cambiare in seguito allโindipendenza della Georgia, ottenuta nel 1991. Ma a dare la vera e propria sferzata al settore รจ statoย lโembargo operato dai russi nel 2006. Fino a quellโanno, Mosca ha continuato a servirsi della produzione vitivinicola georgiana, senza farsi troppe domande.ย Lโexport verso la Russia, di fatto, si assestava su cifre imponenti, tra lโ80 e il 90%. Lโimprovvisa attenzione dei russi per il mercato armeno โ lโunico in zona in grado di supportare le richieste โ in sfavore di quello georgiano e moldavo ha avuto effetti immediati devastanti per lโeconomia locale. Sette compagnie nazionali hanno chiuso i battenti, accusate dal Cremlino di esportare in Russia vini adulterati e tossici. Ma, alla lunga, lโembargo รจ stato la vera chiave di volta per lโenologia della Georgia. Le grandi compagnie nazionali, sopravvissute alla ritorsione, hanno cominciato a rivolgersi a mercati piรน maturi di quello russo.
Finendo per confrontarsi con Paesi ben piรน alfabetizzati e, soprattutto, produttori di vino. In Georgia si comincia cosรฌ a parlare di qualitร .
Inย Georgia vi sono oltre 500 vitigni autoctoni, dei quali solo 38 sono ufficialmente coltivati per laย viticoltura. I piรน importanti sono ilย Saperavi, aย bacca nera, e ilย biancoย Rkatsiteli, ma esistono molte altre varietร locali, comeย Alexandrouli, Aladasturi, Keduretuli, Ojaleshiย aย bacca neraย eย Chinuriย eย Mtsvaniย aย bacca bianca.ย Pinot neroย eย Chardonnayย iniziano a fare la loro comparsa nei vigneti georgiani. In Georgia vi sono venti denominazioni regionali, locali e comunali, e i loro vini sono solitamenteย assemblaggiย di due o piรน uve, non sempre indicate in etichetta. I vini sono classificati comeย dolci, semidolci, semisecchi, secchi,ย liquorosiย e frizzanti. Sebbene la maggior parte dei vini georgiani esportati siano secchi, i viniย dolciย e semidolci costituiscono il 70% della produzione vinicola del paese. Iย Vini Qvevri, fermentati e maturati nelleย anfore, nonostante la loro fama, rappresentano solo lโ1% della produzione totale. Delle cinque regioni vinicole principali, la piรน importante รจ laย Cacheziaย (Kakheti), che produce il 70% dellโuva della Georgia, seguita dallaย Cartaliaย (Kartli), lโImereziaย (Imereti),ย Rachaย eย Lechkhumi, e lโAgiariaย (Adjara), a sud lungo la costa del Mar Nero.
Le condizioni climatiche dellaย Georgiaย sono ottimali per laย vinificazione, beneficiando della vicinanza del Mar Nero, con estati soleggiate gli inverni miti e senzaย gelo. I torrenti diย montagnaย portano acqua ricca diย mineraliย nelle valli. Dalle montagne del Caucaso a nord alle valli fluviali e alle pianure costiere a ovest, solo gli altopiani piรน remoti della Georgia non producono vino.
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